Backstage – Cronaca di una sconfitta annunciata

“L’arte di essere saggi è l’arte di capire a cosa si può passar sopra” (W. James) ma “La saggezza si conquista attraverso la sofferenza” (Eschilo). Leggo e rileggo. Non riesco a darmi pace. In 28 anni di Sanga non ricordo un anno così “sfortunato”. D’altronde se è vera la riflessione di Jules Renard “Ci sono momenti in cui tutto va bene: non ti spaventare, non dura”  è bene mettersi l’animo in pace, imparare come sempre dagli errori, e ripartire con il secondo anno di un progetto che comunque rimane triennale.

Premesso che una squadra interamente rinnovata, ha la necessità di lavorare insieme per mostrare il proprio valore, noi non siamo mai riusciti a lavorare con tutto il gruppo insieme neppure durante gli allenamenti. Alice Nori, ha saltato praticamente il girone d’andata, tornando a pieno regime, più o meno quando Federica Merisio si è infortunata, nel girone di ritorno, lasciando a Giulia Moroni il gravoso “peso atletico” di rimanere l’unico Play di ruolo. Certo, a tratti molto bene Vittoria e Susanna in regia, con però il problema della “coperta troppo corta”. Se diventi il motore del gioco, difficile poi esserne anche la finalizzatrice, perché il dispendio di energie è notevole. Tralasciando malanni generali come tendiniti, affaticamenti muscolari e legamenti messi a dura prova dal normale scorrere delle stagioni, un po’ per tutte le atlete che a turno devono saltare gli allenamenti, succede a tutte le squadre. L’annata no continua…  Karmen Cicic ha un primo infortunio in nazionale e, quando torna, deve rimanere ferma. Giulia Moroni prende la mononucleosi senza neppure accorgersene, e ci gioca sopra. Stefania Guarneri, arrivata da Natale a dare man forte in attesa del recupero di Alice Nori, prende una bella bronchite che la tiene un mese sotto antibiotico e medicine varie. Chiudiamo il girone d’andata battendo Costa Masnaga, al secondo posto, sotto Valdarno e conquistiamo l’accesso alla Coppa Italia. . Perdiamo poi contro la corazzata Broni di Diamanti, di soli 4 punti, con un canestro da convalidare per il pareggio a pochi istanti dalla fine, ma inspiegabilmente non dato dagli arbitri. Rimaniamo secondi in classifica. Arrivano i primi di marzo. Al terzo minuto della sfida di Coppa Italia a Roseto, Giulia Moroni si scaviglia. E solo la sua tenacia e predisposizione guerriera, la fa tornare in campo fasciata nel tentativo di stringere i denti. Veniamo eliminati. La settimana dopo ritroviamo una quadra nel gioco, e andiamo a vincere dove nessuno aveva mai vinto prima in questa stagione sportiva: Valdarno. Ma Karmen Cicic prende una gomitata in volto che le causa la rottura del naso. Pochi giorni dopo salta la partita in casa con Livorno. Chiudiamo al terzo posto la regular season a soli 4 punti dalla vetta. Arrivano i play off e il destino ci rimette davanti Roseto. Giochiamo il sabato in casa, Giulia Moroni durante l’allenamento si scaviglia allo stesso piede della Coppa Italia. Stringe i denti, fasciata gioca. Perdiamo in un secondo tempo da incubo, dopo avere chiuso la prima parte 42-29 per noi. Andiamo a Roseto. Il giorno prima Susanna Toffali, autrice di 31 punti a Milano, ha improvvisamente una “Paralisi di Bell”. Viso bloccato. Stringe i denti e scende in campo ugualmente, dopo avere avuto l’okay dai medici di Niguarda. Dura, si fa per dire, 20 minuti, prima di dare definitivamente forfait. Non vedeva nulla di nulla. Karmen Cicic prende un’altra botta al volto ed è costretta ad uscire. Noi non molliamo. Sotto di 18 inventiamo di tutto, provando con l’inestimabile e incredibile Vittoria Allievi che si prende la squadra sulle spalle, aiutata dalle compagne abili e arruolabili per arrivare a -6 con una rimonta pazzesca fatta esclusivamente da “Cuore e Difesa”. In transizione becchiamo una “bomba” di Sorrentino che ci taglia definitivamente le gambe. Fine Corsa. Roseto off limits per Noi. Brave e fortunate loro, a trovarci sempre con qualche problema di troppo.

Ora, ben sapendo che la prima cosa da fare, fortuna o sfortuna che sia, è guardarsi dentro. E facendo mio questo modo e stile di Vita, da oltre 66 anni, sorrido leggendo Mark Twain: “Tutto quello che ti occorre nella vita è ignoranza e fiducia; dopo di che il successo è sicuro.”

Non preoccupatevi, se aveste la dolcezza e la piccola “attenzione” di preoccuparvi, naturalmente. “Nema problema”, perché ripartiremo con “Garra & Fiducia”. Anche perché nel mondo accadono cose ben peggiori. A partire dall’ignoranza di chi giudica senza sapere. D’altronde… “Ciò che chiamano intelligenza, nella mente di alcuni è solo un’infiammazione localizzata” (Gibran).